Dalila Coato, l’ostetrica online e a domicilio

Dalila Coato, l’ostetrica online e a domicilio

Scegliere con attenzione chi seguire sui social è fondamentale.

Lo dico e lo scrivo ogni volta che posso.

A maggior ragione quando si tratta di tutti quegli argomenti che gravitano intorno all’essere donna, mamma, futura mamma.

La confusione nella realtà dell’online è tanta e può essere facile inciampare in un consiglio sbagliato di qualche professionista improvvisato.

Per questo nel mio piccolo cerco di coinvolgere, ogni volta che ne ho l’opportunità, esperte di quei settori che riguardano la femminilità e la maternità nel più ampio senso del termine.

Dalila Coato ostetrica a domicilio e online corso pre parto online consulenze per mamme

Ho conosciuto l’ostetrica Dalila Coato su Instagram quando ero già diventata mamma della mia Beatrice e uno dei primi pensieri è stato “Peccato averla scoperta così tardi!”.

L’ho contattata per chiederle un’intervista, perché credo fortemente nell’importanza di valorizzare, dare spazio e voce a chi ogni giorno utilizza i propri canali social per condividere contenuti davvero validi. Con amore, passione, disponibilità, mettendo a disposizione competenze e professionalità.

Già lo scorso anno nell’articolo che puoi leggere cliccando qui avevo raccontato ciò che c’è dietro la figura dell’ostetrica. Nell’immaginario comune spesso legata solo a gravidanze e nascite, e invece immensa fonte di supporto, informazione, aiuto per ogni fase della vita di una donna.

Qui sotto trovi l’intervista che ho fatto a Dalila.

L’ostetrica che ti auguro di poter avere accanto (a domicilio, oppure online) perché ti darà la giusta dose di fiducia in te stessa per affrontare qualsiasi cosa.

Dalila Coato ostetrica a domicilio e online

Dalila Coato

Quali sono le differenze sostanziali tra la figura professionale dell’ostetrica e quella del ginecologo?

La differenza è sostanziale, perché parte dal desiderio che ha avuto quella persona in origine di formarsi.

Quando si sceglie il percorso per diventare medico oppure ostetrica, lo si fa con un obiettivo: sostenere la trasformazione nella sua fisiologia, quindi accompagnarla e supportarla con competenze ostetriche oppure con l’intento di guarire e curare una patologia. L’obiettivo professionale è diverso e viene rafforzato dalla formazione, che è quella che ci da’ gli occhiali per leggere una realtà.

Alle ostetriche vengono messi gli occhiali della fisiologia, per sapere riconoscere gli eventuali segnali della salute della mamma o i fattori di rischio che possono poi riportare ad un medico. Il medico invece mette gli occhiali della patologia e nella stessa donna che l’ostetrica vede una condizione di salute il medico vede quell’esame con l’asterisco.

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Per l’ostetrica uno strumento fondamentale è quello di entrare in relazione con la mamma. Cosa a cui teniamo moltissimo e che ci permette di muoverci con sicurezza senza esagerare con gli esami e senza iper controllare la gravidanza.

Per me è importantissimo far passare il messaggio che la mamma è l’esperta di sé stessa in primis ed è l’esperta del suo bambino o della sua bambina quando ancora deve nascere. Mamma e bambino sono in relazione 24 ore su 24 fin da quando quella vita è stata concepita e non si può far finta che questo non esista. A volte ci si si dimentica che i protagonisti sono la mamma, la coppia e la vita che verrà.

In che modo un’ostetrica può aiutare la donna in diverse fasi della vita e non solo in quelle legate alla gravidanza?

L’ostetrica già dal menarca può essere la figura di riferimento per una ragazza che diventa donna. Si tratta di una professionista che si dedica anche ad accompagnare ragazze, mamme e l’intera famiglia nel passaggio che c’è tra la pubertà e la vita da donna.

Nella maternità l’ostetrica trova l’espressione dei suoi saperi fin dal momento pre concenzionale in cui si pensa ad un figlio, o addirittura già da quando ci si chiede se pensare ad un figlio e si vuole avere un confronto con un professionista. La disinformazione è tanta e molte donne hanno dei dubbi anche prima di arrivare a dire “proviamoci”.

Sul suo profilo Instagram informa in modo concreto e professionale affinché ci sia sempre più consapevolezza su gravidanza e parto. Quanto è importante essere un valido punto di riferimento sui social, vista la tanta disinformazione che circola?

Nel momento in cui ci si inserisce in un social per alcune persone è difficile, da utenti, capire la differenza dell’interlocutore. Io tengo tanto ad inserire spesso le linee guida e portare riferimenti Ministeriali. Le mamme e i papà solo osservando chi fa riferimento a fonti ufficiali possono capire chi spiega cose corrette ed aggiornate.

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Si aspettava di avere un così ampio seguito, oppure è accaduto tutto un po’ per caso?

È accaduto per caso. Avevo il desiderio di parlare della mia professione. Ero neo laureata e volevo lavorare non in ospedale ma sul territorio. Prima di propormi con il mio lavoro c’era però bisogno di informare riguardo cosa fa l’ostetrica e a quali bisogni risponde.

Io ancor prima di diventare ostetrica sono sempre stata appassionata di digitale, così ho unito queste due passioni nel portare a chi mi segue contenuti ostetrici aggiornati, video di approfondimento, condivisione di pensieri, attraverso il racconto del mio lavoro quotidiano e della mia storia personale.

Non rinuncerei mai al mio essere ostetrica a domicilio, adoro entrare in punta di piedi nelle case delle neo famiglie e palpare l’incredibile silenzio che incornicia la scoperta di un nuovo essere umano e che viene interrotto solo dal suo richiamo.

Allo stesso tempo mi sento pienamente realizzata facendo anche l’ostetrica online, potendo fornire assistenza anche a tutti i futuri genitori che mi scelgono per un feeling speciale che si è trovato anche se a chilometri di distanza!

È difficile riuscire a gestire quotidianamente l’impegno che richiede la community e ad incastrare sempre tutto tra lavoro, casa, bimbi?

Non è una cosa semplice. È un continuo divenire. Il mio lavoro è tutto questo. Il mio lavoro abbraccia anche l’aspetto dei social e di giorno in giorno cerco di trovare il giusto equilibrio tra tutti questi aspetti. Più spazio assumeva questa presenza online e meno disponibilità avevo per le domiciliari.

Si è tutto incastrato molto anche con le mie gravidanze. Quando il mio lavoro fisico in presenza si è fermato, ho avuto più modo di dedicarmi ai social e al lavoro e a distanza.

Uno dei suoi corsi più noti è “Parto Senza Paura”. Ma è davvero possibile affrontare un parto senza avere paura? Quali sono le paure più frequenti delle future mamme?

È possibile. Ci sono donne che partoriscono senza paura, ma ci sono anche donne che affrontano il parto con paura. Si può lavorare per averne meno, per dare un significato a questa paura ed al dolore, affinché la paura possa diventare uno strumento. Sicuramente il timore più diffuso tra le future mamme è quello dell’ignoto.

Con la gravidanza ci si avvicina ad una cosa molto grande, senza sapere bene cosa aspettarsi e con la sensazione di buttarsi nel vuoto. Sia per quando riguarda il parto, sia per come sarà la vita dopo.

La paura è legittima ma non deve bloccare, e ricordiamoci che anche il dolore serve sempre.

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Quando è possibile partorire a casa?

Indicativamente la richiesta per partorire a casa deve arrivare entro le 28/30 settimane, in modo che l’ostetrica possa valutare l’andamento della gravidanza. Il parto a domicilio si organizza ma può sempre cambiare durante il corso degli eventi.

L’ostetrica è in sorveglianza della mamma e del bambino e chi fa questa scelta sa che la strada può cambiare. Ad esempio se subentrano deviazioni dalla fisiologia, come un dato che non ci rassicura più.

Quali sono i servizi più richiesti che offre a domicilio e a distanza?

In questo periodo il servizio più richiesto è il corso pre parto online, richiestissimo per una mancanza di offerta. Questo perché se prima c’era una pluralità di proposte territoriali, adesso – complice la pandemia dell’ultimo anno – qualcosa si muove anche nell’online ma per lo più con proposte un po’ improvvisate. Molti genitori cercano una alternativa e trovano il mio corso online.

Sto ricevendo anche molte richieste di consulenze a distanza pre concezionali.

Il diventare mamma ha influenzato il suo lavoro?

Prima di diventare mamma ho avuto la fortuna di fare formazione con l’associazione Melograno sul maternage. Si è lavorato tantissimo sui bisogni delle mamme e questo mi aveva dato una buona base di partenza. Diventare mamma ha per me confermato quali sono i bisogni di una mamma, ma sono la stessa professionista che ero anche prima. Magari più ammorbidita sotto diversi aspetti…

Tra i nuovi progetti del 2021 c’è il Podcast “Nasciamo tutti così”…

“Nasciamo tutti così” è il primo podcast italiano di storie di parto. Ogni lunedì su Spotify con il racconto di una nuova nascita.

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Ci sono tanti modi per venire al mondo e spesso la nascita di nostro figlio è diversa da come l’avremmo mai immaginata. Condividerla e raccontarla è il primo passo per elaborarla, riascoltarla è emozionante ed incredibilmente prezioso per le future mamme in attesa di partorire.

La narrazione di questo evento viene fatta troppo spesso in termini negativi e riuscire a vedere un quadro più ampio, per le future mamme, può essere molto utile e bello.

Ringrazio Dalila Coato per il prezioso contributo a questo articolo.

“Mamma…e adesso?”. Scrivimi per raccontare la tua esperienza.

Elena Caracciolo giornalista ufficio stampa consulente comunicazione gestione social e siti Mantova Elena Caracciolo – Sono giornalista pubblicista, freelance, mi occupo di comunicazione ed uffici stampa per privati, enti pubblici, aziende e associazioni di volontariato, dalla consulenza alla strategia, gestisco siti web e social e sono ideatrice di progetti rivolti a donne e mamme. 

Clicca QUI per sapere cosa posso fare per te!

Il progetto “Mamma… E adesso?” per neo mamme e future mamme diventa sempre più grande

Il progetto “Mamma… E adesso?” per neo mamme e future mamme diventa sempre più grande

Se sei incinta o sei una mamma e almeno una volta ti è capitato di sentirti sola e in difficoltà nell’esprimere il tuo stato d’animo, sei nel posto giusto.

Ho un obiettivo preciso: fare in modo che le mamme con cui entro in contatto non si sentano mai sbagliate e rendere sempre più forte la rete di supporto, aiuto e informazione “Mamma… E adesso?”.

donna incinta al tramonto

Questo pezzo mi crea più di una difficoltà.

Per lavoro racconto da sempre ciò che fanno altri e scrivere come sia andato un progetto che ho ideato e organizzato in prima persona, mi sembra davvero auto intervistarmi e insomma non vorrei inciampare nel detto “chi si loda s’imbroda”.

Nel dubbio, comincio dal principio limitandomi ai fatti.

Come è nato lo spazio di informazione, supporto e aiuto per le mamme

Tutto è partito a fine estate 2019, quando ero incinta e ho voluto fare in modo che quella manciata di delusioni e mortificazioni provate in ambito lavorativo “a causa” della mia gravidanza avesse un senso.

Di solito provo a trasformare in positivo ciò che mi accade di negativo…

È da lì che ho deciso di creare il blog “Mamma… E adesso?”. Spazio online di informazione, confronto, supporto per donne, mamme, famiglie. Spazio aperto a tutti in cui affrontare le principali tematiche relative alla gravidanza, alla vita da neo mamma, all’essere donna in una società che di certo non ci rende le cose facili.

Avevo iniziato questo progetto proprio partendo dal tema lavoro

Con il trascorrere delle settimane, passo dopo passo, con impegno costante – nonostante mi trovassi nel frattempo alle prese con la mia bimba appena nata – sono riuscita a creare una vera e propria rete di mamme, professioniste in vari settori del mondo maternità/infanzia e a pubblicare interviste ed approfondimenti – usando molto anche il mio profilo Instagram (@elecaracciolo) – riscontrando man mano sempre più gradimento.

Gli incontri

A distanza di un anno ho voluto che il mio progetto di supporto, ascolto e informazione “Mamma… E adesso?” uscisse dalla realtà virtuale del web per iniziare a fare i primi passi anche in uno spazio fisico. Così è nata l’iniziativa “Mamma… E adesso? Non sei sola! Conosciamoci e confrontiamoci”: incontri gratuiti rivolti alle mamme, per aiutarsi, scambiare consigli ed esperienze, condividere esigenze ed imparare. Credo fortemente nell’importanza del gruppo, della condivisione, della relazione.

Un’iniziativa in collaborazione con il Comitato di Quartiere Rabin – comitato del quartiere dove si sono svolti gli incontri – e con un importante riconoscimento: il patrocinio del Comune di Mantova.

Anche la farmacia Gamba di Porto Mantovano ha creduto nel progetto, sponsorizzando gli appuntamenti con dei buonissimi – e utilissimi – prodotti in omaggio.

locandina incontri mamme mantova elena caracciolo

La locandina degli incontri

Una rete sempre più solida per aiutare le mamme e non farle sentire sole

Nell’epoca in cui tutto è sempre più tecnologico ed online e ci si relaziona tramite community social, post e storie, direct e dirette da dietro uno schermo, ho scelto di creare dei momenti per guardarci in faccia per davvero e in cui esserci a tutti gli effetti. Senza filtri.

Insieme a me, giornalista, esperta di comunicazione, mamma di Beatrice, hanno partecipato agli incontri le professioniste Cristina Brutti (esperta di letture per l’infanzia, ideatrice di “Una Corte… Tante Storie”), Elisa Sanguanini (Mindfulness Educator), Rachele Sassi (psicologa psicoterapeuta) e ha dato un supporto a distanza con del materiale informativo Jessica Mistura (Peer Supporter).

Davanti ai miei occhi c’erano le vere protagoniste: le mamme che mi hanno dato fiducia e si sono iscritte agli incontri. Dietro ognuna di loro c’era un universo di emozioni, stati d’animo, sentimenti contrastanti.

incontri di aiuto supporto gruppi mamme

L’ho raccontato in altri articoli e lo ripeto anche qui: in tanti momenti della gravidanza e nel primo periodo da mamma mi sono sentita sola. Avrei avuto bisogno di qualcuno che mi ascoltasse e magari mi consigliasse, sì, che mi guidasse verso informazioni utili, ma senza mai giudicare. Avrei avuto bisogno di sentirmi giusta così com’ero in ogni momento, non sbagliata e inadeguata.

Ecco, il mio obiettivo è fare in modo che le mamme con cui entro in contatto non si sentano mai sbagliate e questa rete che sto costruendo giorno per giorno vuole essere un salvagente a cui ognuna possa aggrapparsi in quelle che sono le fasi più delicate della vita di una donna.

Cosa è successo durante gli appuntamenti

Lo stravolgimento che si vive è impossibile da spiegare fino in fondo

Durante gli incontri abbiamo provato a raccontarcelo e sono successe delle cose bellissime.

In un contesto informale, dove poter essere libere di esprimere qualsiasi pensiero – dal più gioioso al più buio – creare legami ed amicizie.

Abbiamo riso, abbiamo pianto, ci siamo commosse, confidate, abbiamo parlato e ascoltato, siamo state in silenzio, abbiamo respirato. Abbiamo rispettato il nostro essere donne, mamme, future mamme, con le nostre imperfezioni, con le insicurezze, la felicità e la paura insieme.

Uso questo spazio anche per fare pubblicamente le congratulazioni a Gaia e Federica che hanno partorito – a poche ore di distanza – e per dare il benvenuto ai loro piccoli Ginevra e Simona.

incontri di aiuto supporto gruppi mamme

Mi sono subito rimessa al lavoro per cercare di organizzare un altro ciclo di incontri e per rendere l’iniziativa maggiormente strutturata e continuativa nel tempo. Ho presentato un nuovo progetto al Comune di Mantova e sono in attesa di risposte.

Nel frattempo continueranno altre iniziative con tanti sostenitori, partner, collaboratori, sponsor.

Se sei interessata come mamma o come professionista, o conosci qualcuna che possa esserlo, contattami per tutte le informazioni!

 

Ringrazio le ragazze che hanno partecipato agli incontri, le professioniste che mi hanno affiancata, il Comitato di Quartiere Rabin, il Comune di Mantova, la Farmacia Gamba.

 

“Mamma…e adesso?”. Scrivimi per raccontare la tua esperienza.