L’argomento è forse impopolare.
 
Non conosco molte persone che hanno scelto di non pubblicare il viso del proprio figlio sui social, o in generale sul web.
La mia intenzione, come sempre in questo spazio, è quella di offrire spunti di riflessione insieme a corretta informazione.
La decisione, per quanto mi riguarda, è stata naturale e ancor prima che nascesse mia figlia avevo messo a parenti ed amici il divieto di condividere foto del suo volto.
 
Qualcuno si era addirittura offeso, qualcun altro mi aveva risposto che non ero mica famosa, e quindi perché mai dovevo preoccuparmi di esporre la bambina.
Davvero solo chi è conosciuto ha il diritto di porsi il problema?
Direi proprio di no.
social media

 

Attenzione a condividere i dettagli della vita quotidiana

Ogni genitore sceglie liberamente come comportarsi, ma credo che fondamentale sia agire in modo consapevole.
Internet è un luogo insidioso, colmo di maniaci e pedofili pronti a collezionare immagini di minori ed anche ogni dettaglio della vita quotidiana, della routine della famiglia.
 
Le forze dell’ordine spesso mettono in guardia dal pubblicare particolari intimi delle proprie abitudini, oltre alle foto dei bimbi.
Un esempio pratico: un domani qualche male intenzionato – e purtroppo le cronache ci dicono che in giro ce ne sono parecchi – potrebbe usare quelle informazioni per avvicinare un bambino e conquistare la sua fiducia.

 

La privacy è importante

Un altro problema, minore in quanto a tutela ma non in quanto ad importanza, è sicuramente quello della privacy di vostro figlio.
Quale genitore può essere certo che al bimbo piacerà trovare decine e decine di sue foto online?
Ricordo che durante l’adolescenza non volevo che venissero fatti vedere nemmeno a zii e cugini gli album con le mie foto. E mi riferisco agli album cartacei, facilmente richiudibili in un cassetto.
instagram

 

Il bullismo

Infine come dimenticare il bullismo

Le cronache sono colme di tragedie legate anche a questo fenomeno. Una foto o un video – anche di anni passati – che per mamma e papà possono essere motivo di orgoglio, felicità e bellezza, per un bullo possono invece diventare un’arma da usare contro la propria vittima.

 

Lo sharenting spiegato dal giornalista Simone Cosimi

Simone Cosimi giornalista

Simone Cosimi

 
Dello sharenting, cioè l’abuso dei social da parte dei genitori per discutere delle esistenze ed esigenze dei propri figli, spesso piccolissimi, ne ha parlato in più di una occasione il giornalista Simone Cosimi.
Voglio citare lui perché ho apprezzato il suo modo di trattare l’argomento della condivisione di immagini e video dei bambini – facendo corretta ed utilissima informazione.
In diversi articoli (ad esempio QUI) ha ricordato le ragioni per evitarne la pubblicazione, mentre il tutto è stato approfondito nel libro “Nasci, cresci e posta”.
social media
 
Il mondo è un posto già talmente pieno di pericoli che l’unico vantaggio che si ha è sapere cosa poter fare per proteggere – forse, almeno un po’ – i figli.
 

“Mamma…e adesso?”. Scrivimi per raccontare la tua esperienza.