Cosa mettere nella borsa per il parto
Cosa metto nella borsa per il parto da portare in ospedale?
È una delle domande che ogni futura mamma si trova ad affrontare durante la propria gravidanza e in questo articolo ho scritto un elenco con i miei suggerimenti e l’elenco che mi avevano dato all’ospedale in cui ho partorito, il Carlo Poma di Mantova – avevo raccontato QUI la permanenza in reparto.
Non è certo una domanda da poco. In una delle esperienze più travolgenti della vita, una delle cose a dare una parvenza di sicurezza è riuscire a controllare quel poco che si può. (O almeno per me era stato così).
La gravidanza, il parto, il dopo parto e tutto il contorno sono di quanto meno controllabile ci sia al mondo. La borsa dell’ospedale invece si può programmare con anticipo. È anche un’ottima scusa per tenere la mente impegnata, lontana dalle ansie, e per tenersi occupate quando si ha addosso quello stato d’animo di impotenza misto a snervante attesa.
Naturalmente la borsa non sarà mai abbastanza perfetta e il desiderio di svuotarla, riempirla, controllarla e ricominciare daccapo fino al minuto prima dell’inizio del travaglio si impossesserà della tua mente.
Nonostante ciò avrai comunque la dannata sensazione di aver dimenticato qualcosa.
E di cose, io, ne avevo dimenticate parecchie. O meglio: non avevo ricevuto i giusti consigli.
Per evitare che altre mamme siano vittima delle mie stesse dimenticanze, ho scritto un elenco di suggerimenti utili e indispensabili per la preparazione della borsa. Parlo di “borsa” al singolare, perché per comodità ne avevo fatto una unica, ma so che c’è chi preferisce prepararne due mamma/bimbo.
Quelli che darei alla mia migliore amica se dovesse partorire.
Alla fine qualcosa potrà sfuggire alla memoria: niente paura! Si potrà sempre chiedere al papà, ad un’amica o a qualche parente.
Un elenco di cosa portare nella borsa per l’ospedale – I miei suggerimenti
- Pigiami e cambi comodi: personalmente valuto sempre la comodità, soprattutto in una situazione come quella della sosta ospedaliera. Quindi benvenute a tute, magliette larghissime, pigiami con bottoni davanti. Chi verrà a trovarti avrà occhi solo per il bambino e nemmeno vedrà come sei vestita tu
- Biancheria intima adeguata agli assorbenti post parto: non portare mutande a cui tieni, perché c’è la possibilità che non tornino a casa con te o che non vengano più pulite. L’importante è che siano anche di una taglia in più
- Reggiseno per l’allattamento: all’inizio possono essere utili quelli con le spalline che si sganciano
- I cambi per il bimbo: almeno 6 e meglio l’opzione maglietta/golfino-pantaloncini invece delle tutine a pezzo unico, questo perché sarà più facile cambiare la creaturina quelle cento volte al giorno necessarie (+ body, bavaglini, calzine, cuffiette). NON servono i prodotti per la cura, il cambio del pannolino e l’igiene del neonato perché vengono solitamente forniti dall’ospedale
- Prodotti per l’igiene personale: (qui ognuna sa ciò le serve)
- Shampoo a secco: un aiuto comodo per non sentirsi pronte per la spremitura dei capelli dopo i primi due giorni, almeno per chi li ha grassi come i miei
- Salviette disinfettanti per il bagno: il bagno lo dovrai condividere con più persone estranee e, anche se è vero che la probabile approssimativa pulizia della stanza d’ospedale sarà uno dei tuoi ultimi problemi nel post parto, un’attenzione in più non guasterà
- Dei copri wc: ingenuamente pensavo che, come quando si usa un bagno pubblico, non mi sarei seduta sulla tavoletta del water. Ingenuamente appunto, perché con i punti doloranti non ero in grado di stare in sospensione e mi sarei seduta anche nel bagno di un autogrill
- Ciabatte per stare in stanza e ciabatte per la doccia: entrambi le paia eventualmente da buttare prima del ritorno a casa
- Diversi asciugamani per il bidet: anche questi che si possano poi buttare, in particolare a causa delle abbondanti perdite da post parto, difficilmente arginabili
- Un plaid: se la stagione è fredda, mentre ad agosto andrà benone il lenzuolo fornito dall’ospedale. Sempre che in estate non ci sia aria condizionata che ricrea il clima della vasca dei pinguini dell’acquario di Genova
- Un cuscino comodo: nelle prime ore e primi giorni di vita, il bambino chiederà di essere continuamente attaccato al seno e avere un appoggio confortevole è utile per preservare la schiena che sarà fondamentale
- Un carica batteria portatile: le prese non sempre sono accanto al letto, ma distanti
- Gli auricolari: gli AirPods sono i miei fidati compagni da quando è nata mia figlia, perché per quanto si acquisiscano abilità al limite del soprannaturale è complicato tenere telefono e creaturina in braccio/al seno
- Acqua: non sempre gli ospedali sono generosi con l’acqua, che però è fondamentale anche per aiutare l’arrivo della montata lattea
- Uno spuntino gustoso da divorare durante il travaglio: ce ne sarà tanto, tantissimo bisogno
- Uno spuntino altrettanto gustoso per tirarsi su di morale la prima notte: mi era stato consigliato ed io non avevo ascoltato il suggerimento per poi subito pentirmene e farmi portare pane e salame con una certa urgenza
L’elenco che mi era stato indicato dall’ospedale
- Tutti gli esami eseguiti nel corso della gravidanza
- Documenti
- Effetti personali per mamma e bambino
- Abbigliamento intimo comodo per il travaglio e l’allattamento
- Calzini
- Reggiseno adatto all’allattamento e slip comodi che consentano l’utilizzo di assorbenti
- Prodotti per l’igiene personale
- Eventuali farmaci assunti a domicilio
- Quattro-sei cambi di abbigliamento per il neonato, adeguati alla stagione in corso
- Bavaglini
- Cuffietta e Calzine
- Busta con cognome e nome della mamma, contente un cambio completo da consegnare agli operatori al momento del parto.
Un consiglio prezioso per risparmiare
Nota importante: vedo spesso su internet annunci su annunci di prodotti/oggetti vari da inserire nella borsa dell’ospedale. Chiaramente a prezzi esorbitanti per l’uso che poi se ne farà..
Il mio consiglio è di evitare di restare vittima di queste pubblicità create apposta per attirare l’attenzione e farti credere che tu abbia assolutamente bisogno di quella cosa che costa però così tanto.
Controlla se vicino a dove vivi c’è qualche outlet per gli acquisti.
Qualche esempio pratico
- Avevo comprato le pantofole e la biancheria intima da usare in ospedale in un outlet Ovs, pagando le ciabatte circa 3 euro e gli slip 1,50 euro.
- La borsa – che uso ancora oggi quando devo spostarmi per qualche giorno con la bimba – l’avevo acquistata in un negozio di marca cinese HaoMai, spendendo 12 euro.
- Sempre nello stesso punto vendita avevo trovato anche le buste trasparenti per inserire e dividere i cambi della bimba, per circa 1 euro l’una.
“Mamma…e adesso?”. Scrivimi per raccontare la tua esperienza.